L’Amicizia

La forma di amore che preferisco è l’amore amicale. Fin da bambina amavo molto stare con i miei amici. In famiglia ero sempre triste, nervosa e percepivo un caos affettivo notevole e invece, quando ero con i miei amici riuscivo subito a stare meglio. Questa cosa è durata tutta la vita. Anche quando ho avuto i miei periodi bui, mi bastava uscire di casa e recarmi nella piazza del mio paese per sentire subito il tono del mio umore cambiare.

Da piccola non avevo solo i miei compagni di scuola, ma anche i miei amici del condominio e quelli dell’oratorio della parrocchia vicino casa.

Il mio condominio era fatto di molte famiglie che avevano condiviso l’ideale di farsi la casa e perciò noi figli crescevamo tutti insieme.  Da adulti, ritrovare i miei amici d’infanzia è sempre stata un’emozione.

La mia migliore amica d’infanzia abitava al quarto piano del mio palazzo e condividevamo tante cose.  Chiacchieravamo tanto e giravamo intorno al condominio prese dai nostri interessi e dalla nostra voglia di socializzare.

Dalle amicizie ho avuto anche tante delusioni, se vogliamo usare questa parola.

Ma ho imparato che nessuno è perfetto, che l’amore amicale è un lungo percorso di apprendimento.  Imparare insieme a volersi bene. Un cammino continuo in cui si scoprono sempre di più le persone.

L’altra sera ho saputo da una amica che frequento assiduamente da nove anni che in questo momento sta affrontando un tumore al seno.  Le ho dato un bacio e le ho detto che voglio esserle vicina in questa esperienza.  Dopo due giorni le ho scritto un bel messaggio su WAPP e lei mi ha risposto con un cuore pulsante.

Più frequento le persone, più conosco la loro interiorità e più mi sento arricchita.

Anche tutte le amicizie che ho avuto in passato e che ho lasciato a Sorrento, mi hanno lasciato quella che io chiamo la loro eredità, che fa parte del mio attuale complesso patrimonio.

Oggi come oggi una delle mie amiche più intime è Agnese. Ogni tanto avverto il bisogno di telefonarle e andare a casa sua a prendere un caffè.  Sembriamo molto diverse e invece tra noi ci sono tantissime affinità elettive e una grande reciproca stima.

Una cosa semplicemente meravigliosa è la serie di sguardi che ci scambiamo io e Maria Grazia, la presidentessa dell’Associazione Verbene. Fra noi passano silenziosi pregnanti messaggi che incarnano il mistero di come ci si può capire anche se si proviene da contesti molto diversi e se ci sono diversissimi vissuti.

Spero di poter continuare a lungo a vivere il sentimento dell’amicizia, spero di poter continuare a raccontarmi e ascoltare il racconto delle vite altrui.

Io sono convinta che nessuna persona entri nella nostra vita per caso, che i nostri incontri sono guidati da un filo invisibile che ha un senso che non sempre riusciamo a cogliere.

TERESA

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